
La scienza di misurare gli occhi ha origini lontane, infatti basti pensare che esistono prove sparse per dell’uso di dispositivi di ausilio visivo già in epoca greca e romana. Successivamente tanti importanti sviluppi nel campo della cura degli occhio sono stati fatti nel 19. secolo, ed è proprio in questo periodo che possiamo trovare i primi cenni sulla topografia corneale. Detto ciò, è negli ultimi decenni, anche grazie a software sempre più soffisticati e innovativi che la topografia si è maggiormente sviluppata e ci permette oggi di studiare l’occhio in maggior dettaglio.
Cos’è la topografia corneale?
La Topografia Corneale, anche definita “mappa corneale”, ci fornisce una rappresentazione grafica della curvatura della cornea.
La cornea è responsabile di circa il 70% della capacità refrattiva dell’occhio, e svolgere questo esame è di primaria importanza per valutare correttamente i difetti visivi dell’occhio, oltre che l’integrità corneale.
Cenni
Come già menzionato, le prime valutazioni della forma della superficie corneale sono state fatte alla fine del 1800, con lo sviluppo del disco di Placido. Questa tecnica caratterizza la superficie corneale valutando la riflessione di una serie di anelli concentrici dalla superficie corneale anteriore. Quando l’immagine del disco di Placido (A) viene proiettata sulla cornea, parte della luce viene riflessa come uno specchio.
Questi anelli vengono poi acquisiti dallo strumento, generando una “mappa corneale”.
Il computer elabora poi i dati trasformandoli in una mappa colorata. Colori “caldi” come rosso ed arancione indicano zone di maggior curvatura, mentre colori “freddi” come il blu rappresentano zone di minor curvatura in modo simile a una mappa topografica della terra che mostra i cambiamenti nella superficie del terreno.
Molti strumenti topografici utilizzano ancora i dischi di Placido ma fanno un passo avanti nella tecnica, fornendo una valutazione quantitativa computerizzata della superficie corneale per fornire informazioni più dettagliate di quelle che si possono apprezzare semplicemente guardando il riflesso .
Perchè è importante svolgere questo test?
La topografia si usa quando è necessario ottenere informazioni precise sulla curvatura corneale.
La principale indicazione per questo test nel nostro ambito è quella di usarlo per valutare l’effetto delle lenti a contatto sulla cornea e per la costruzione di lenti a contatto specialistiche.
Un altro importante uso di questo strumento è quello di rilevare alcune anomalie corneali quali il cheratocono. Questa anomalia è caratterizzata da una progressiva irregolarità della cornea, pertanto individuarla e riferirla per tempo al medico oculista è cruciale per garantire una buona prognosi per il paziente.
Non ultimo, questa mappa mostra la qualità del film lacrimale e mostra anche come la qualità lacrimale è stata influenzata dall’uso delle lenti a contatto. Un test di topografia corneale misurerà il film lacrimale prima che il paziente inizia a indossare le lenti a contatto e quindi potrà essere confrontato con la misurazione effettuata dopo che il paziente ha indossato le lenti a contatto.
Bisogna seguire una preparazione particolare?
In generale bisogna togliere le lenti a contatto, qualora utilizzate, almeno qualche giorno prima dell’esame.
Cosa devo aspettarmi durante un test di topografia corneale? Un test di topografia corneale è rapido e indolore. Durante il test, il topografo corneale proietta una serie di anelli luminosi, sulla superficie della cornea, che vengono riflessi nello strumento. Dopo aver analizzato gli anelli di luce riflessi, il computer genera una mappa topografica della cornea.
Brody J, Waller S, Wagoner M. Corneal Topography: History, Technique, and Clinical Uses. International Ophthalmology Clinics. 1994;34(3):197-207. [PMID: 7960515]